L’Italia sempre in crisi (parodia la dolce vita)

una crisi all’anno, e a volte anche meno

sembrava diverso, ma è un vizio italiano

stavolta non si salva nessuno,

che stato è?

l’Italia sempre in crisi, dimmi tu che gusto c’è

oh ci sei abituata, l’Europa si è stufata,

e una legge per i taxi non si riesce a ideare

ora tutti a casa, la solfa all’italiana

ancora un altro po’

ha lasciato un biglietto, è andato via il nanetto

anche un’altra se ne andò

forza italia con dolore i pezzi più non tiene

perchè

Mario dice di no quando

gli contesti la Ue

ah Oktoberfest, Bruxelles ci farà la fest (festa)

tutti nel back, tutti nel back ci faranno la festa

buonasera, chiediamo scusa

vogliamo sapere che avete in testa (droga?)

perchè adesso se ne va via, perchè non imparate mai

perchè al governo sale lei, che non può vedere i gay

e con lo spread saranno guai

ci fidiamo più di Ryanair

se interveniamo poi son ca-ah-ah

l’Italia sempre in crisi, dimmi tu che gusto c’è

ma com’è guidata, come è governata

Mattarella prende il taxi, se ne va a Saint Tropez

l’Italia sempre in crisi è una minaccia per la Ue

Mario dice sempre di no quando

parli del bonus e anche del reddito

ditelo a Sergio che stasera poi

salgo da lui,

l’Italia sempre in crisi, dimmi tu che serve a noi

oh è abbandonata, oh è rassegnata,

e parte la campagna che per due mesi poi

la vita ci rovina e non ci fa del bene perchè

Mario dice sempre di no quando

parli del bonus e anche del reddito

ditelo a Sergio che stasera poi

salgo da lui

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Quando a fine maggio sovvengono i ricordi d’adolescenza……

Sarà un caso, ma quando arrivano i fine settimana di maggio, spesso e volentieri le giornate sono nuvolose se non addirittura piovose. Era una caratteristica tipica del periodo in cui andavo a scuola, soprattutto durante le superiori, quasi come se fosse un segnale del cielo, simbolico della malinconia della fine dell’anno scolastico.

Curiosamente anche il campionato di calcio, finiva in quel periodo, sempre con la vittoria di una delle tre strisciate, tranne un biennio in cui Roma era padrona della serie A, e si capiva che l’estate era alle porte.

Ovvio quindi che in questi giorni, ogni anno, si tiri un bilancio dell’inverno e si riponga qualche speranza nel riposo estivo (fugaci amori che per quanto mi riguarda non sono mai capitati), per poi aspettare Natale e la sua serenità.

Fatte queste premesse, da qualche giorno stavo rileggendo il mio blog, e ho notato che oramai va verso i quattordici anni di esistenza, non ho tantissimi articoli, perchè ognuno di essi è esclusivo frutto di ispirazione e mi sembra opportuno aggiornarlo solo quando ho qualcosa da dire. Gran parte sono parodie di canzoni, fatte a sfondo umoristico, perchè credo di avere spesso quel tratto nel mio carattere, anche se dal di fuori non sembra.

Ad ogni modo, quanto è cambiata la mia vita in quattordici anni? Quando misi i primi articoli ero già all’università, al secondo anno della triennale, in un periodo un po’ più tranquillo dopo uno dei tanti periodi negativi che hanno costellato la mia gioventù, scanzonato e ottimista, forse ancora un po’illuso.

Di quei periodi negativi avevo già parlato, la depressione di mia madre che ha influito molto sulla mia gioventù, mi ero abbastanza isolato un po’ per riflessione, un po’ per autodifesa, e ovviamente tante esperienze tipiche dell’adolescenza non le ho potute vivere, soprattutto nell’ambito relazionale, e se anni fa mi crucciavo pesantemente di questo, risultando talvolta eccessivamente lamentoso, col tempo ho capito che quell’atteggiamento era soltanto deleterio e nocivo, anche se ovviamente avrei voluto molta più spensieratezza.

Purtroppo l’epoca della nascita del blog ha coinciso con la peggiore crisi economica dal dopoguerra, e di fatto ha segnato un profondo distacco tra generazioni, in quanto l’idea del posto fisso, figlia degli anni settanta e ottanta, è stata messa in discussione e per molti di noi è diventata un’illusione, e anche oggi è sempre motivo di scontro per chi era abituato ad un certo sistema (frutto anche di privilegi e politiche economiche scellerate come le babypensioni) e i giovani che non riescono ad inserirsi nella giungla del lavoro.

E infatti per me dopo la laurea, il lavoro era quasi impossibile da ottenere, vuoi perchè il percorso di studio era così particolare che aveva pochissimi sbocchi soprattutto in zona, vuoi perchè i problemi di salute di mia madre erano davvero difficilmente gestibili; tuttavia come persona è stata sempre previdente e quindi quando è stato possibile, aveva comprato casa in modo da poter garantirsi un futuro, e abbiamo quindi vissuto con i risparmi e le pensioni di mamma e papà, anche se negli ultimi anni, con il costo della vita molto alto, come quasi tutti, abbiamo fatto molti sacrifici.

Qualche anno dopo, però, grazie al mio assiduo impegno in croce Rossa, ho avuto modo di conoscere una ragazzina autistica, con un carattere particolare e non semplice, e siccome la madre necessitava di qualcuno che potesse aiutarla un po’, ho accettato di intraprendere quell’impegno (beninteso con diversi alti e bassi, perchè purtroppo quella condizione di salute rende la vita difficile a chi circonda queste persone incolpevoli), e galvanizzato da questo, avevo ripreso in mano un poco la mia vita.

Ma la mia vita, come sempre, ha voluto riservarmi un altro periodo bello tosto: a fine estate di cinque anni fa sono stato coinvolto in un tremendo incidente stradale, nel quale ha avuto la peggio colui che è stato coinvolto, un motociclista ad una velocità spropositata che è deceduto sul colpo. E lì è iniziato il calvario che è durato quattro anni abbondanti: il periodo più nero che potessi passare, in attesa di un processo che non arrivava mai per via dell’elefantiaca giustizia italiana, poi di un’epidemia che ha minato ulteriormente la vita di tutti, e ciliegina la morte di mamma e papà a distanza di un anno e mezzo fra uno e l’altra, mi hanno portato ad un passo dal baratro.

Non posso tanto parlare degli stati d’animo che ho vissuto in quel periodo, perchè con un procedimento penale in corso, scriverei d’impeto e la rabbia mi porterebbe ad usare espressioni che potrebbero costarmi conseguenze gravi: chiaro è che momenti di collera ne ho avuti tanti, anche contro chi reputo corresponsabile di questa situazione, ma li ho sempre soffocati, ho avuto enormi ristrettezze economiche, sia perchè i risparmi di casa sono serviti per i mesi in cui mia mamma è andata in casa di riposo per la sua situazione di salute oramai irrimediabile, sia perchè si sono accumulate spese arretrate di condominio e di finanziamenti della macchina e ho avuto difficoltà a saldarle tutte. Vivevo anche con la paura di vedermi portata via la casa, come risarcimento per la vittima.

Due anni fa ho affiancato l’impegno dellla ragazzina autistica, con un lavoro stagionale per il mio comune di residenza che mi è fruttato qualche soldino in più e ho un po’ tamponato.

Ho scritto di essere arrivato ad un passo dal baratro: non ci sono caduto, perchè l’anno scorso ho avuto la fortuna immensa di poter vendere la casa, in quanto un Signore (scritto in maiuscolo, perchè si è rivelato tale) era interessato alla tipologia del mio appartamento, e in qualche mese, ovviamente con le solite tribolazioni all’italiana, sia per la mia situazione particolare, sia per la burocrazia, sono riuscito ad ultimare la cessione e a prendermi il suo appartamento (tramite permuta, e con la differenza di valore dei due immobili) e ora ho un tetto e un po’ di liquidità da parte.

E il periodo buono non è terminato: anche se non mi sono fatto mancare il covid, seppur in forma leggera, quest’anno, per tre mesi, ho avuto modo di lavorare per quei colori di quella splendida divisa che porto addosso, con dei profughi afghani, esperienza che mi ha arricchito ulteriormente e che ha dato un senso al percorso di studi intrapreso anni fa.

Ed ecco che arrivo alla conclusione dei ricordi: i quattordici anni di blog hanno accompagnato questa parte della mia esistenza ed era giusto celebrarli così. Ho capito che c’è sempre modo di ripartire, anche nei periodi più bui.

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Brividi

Ho cercato di pagare l’eni

ma costa più dei diamanti

“ancora un mese” han minacciato

e poi la tua luce sarà ridotta

la mia paura qual è?

che continuino i blocchi ormai

il mio stipendio tal è

purtroppo di più non prendo

non si può andare avanti così

rischio di giacere qui

nudo con i brividi

la stufa non posso permettermi

ma perchè i consumi aumentan sempre

andrò a dormire sotto le stelle

contro il rincaro energia

la soluzione è la radiologia

e ti puoi scaldare anche a dicembre

non senti più i brividi brividi brividi

tu che non accendi al mattino

tu che insulti il postino

tu che ti fai luce a scintille

e tieni buia la camera

e tu che vieni preso dal panico

e tu quando leggi il conteggio elettronico

e tu che ti allontani da qui

nudo con i brividi

e minacci di ucciderti

perchè hai esagerato con la corrente

seicento euro solo a novembre

hai illuminato tutta la via

e ora ti allaccerai alla ferrovia

niente luminarie all’otto dicembre

rimani con i brividi brividi brividi

dimmi per quale ragione

rincara la tua erogazione

e la priorità è solo il vaccino

le aziende elettriche sono delle grandi puttane e

il governo non mette mai un limite

prepariamoci a mesi o anni di lacrime

come nel medioevo lavoriamo solo di giorno

e lo chiamiamo progresso

lo vedi sono qui

costano meno i diamanti, li paghi in contanti

nudo con i brividi

dal distacco non puoi esimerti

ma perlomeno da giugno a settembre

diciotto ore di luce puoi vederle

e poi te ne voli via

con le cicogne in Algeria

in mezzo al deserto stanne pur certo

in pieno giorno non avrai brividi brividi brividi

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è solo un tampone (una su un milione reedition)

Accettalo così, all’inizio fa un po’ male

ma è importante se il virus vuoi trovare

indaga su una sostanza da tutti noi secreta

una sola linea è una notizia assai lieta

accettalo un po’ non andrà fino in fondo

e con esperienza la sua forza sta dosando

se risulti negativo allora tu gioisci

in caso avverso ovviamente ti incupisci

è anche vero che non è un metodo perfetto

e il contagio spesso è calcolato per difetto

ma sembra che la curva stabile si mantiene

e chi irriducibile ripete “andrà tutto bene”

ago ago, il dibattito si muove

c’è chi lo rifiuta per sostanze a lui nocive

ago ago, chi invece non protesta

e non pensa che la puntura sia poi così funesta

aspetta e vedrai che scontri poi vedremo

ancora qualche mese e i conti tireremo

con un corteo in piazza, basta una scintilla

che una regione subito diventa zona gialla

e ogni nuova legge appena promulgata

diventerà motivo per un’ennesima sfilata

ma ben più di uno si dimenticherà il biglietto

il green pass è rimasto in fondo al cassetto

ago ago per protezione vaccinale

argomento divisivo più del candidato al quirinale

ago ago una scelta che devasta

c’è chi preferisce ad esso il ketchup sulla pasta

ago ago, ad una semplice puntura

c’è chi piuttosto si procura una frattura

ago ago, una grande confusione

pensare che è partito tutto da un semplice tampone…..

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Mille

Quello che è scritto nel contratto non rispetti

sembra che lo fai per dispetto, è un compromesso

per un posto da commesso sei costretto

ad obbedire ad uno stronzo, e disonesto

è l’orario che farai è dalle dieci alle due

per stare sveglio hai la forza di un bue

e se dopo non accetti poi ti dimetti

tanto molti stagionali fanno i furbetti

trovano i sussidi uno scandalo ma evadon per tre

non dichiarano quanto rendono ma tanto c’è chi

gli permette di mentire e di dire di no

e poi ai ristori ambire e si compran l’iphone

ti fan pulire i tavolini, e proprio non respiri

poi prepari i cappuccini, vendi i gelatini

anche se è escluso dal contratto, ecco

ti paga in nero un mesetto

quando ti hanno assunto, tu stavi credendo

di potere spaccare il mondo

ma ti sei accorto in un giorno

che sono riusciti a fregare

e ora servi coca cola

e non puoi fermarti la sera

e se avessi un problema lo tieni per te

di euro te ne versano mille

ma te ne trattengono mille

tre mesi di fila beh

ti assicuravano che a fine stagione ne prendi cinquemila seh

ma di notte continui

non hai mai giorni di pausa perchè

i clienti sono sempre presenti fino alle tre

e devi sapere anche l’inglese please

per pronunciare perfettamente i drink

quando ti hanno assunto, tu stavi credendo

di potere spaccare il mondo

ma ti sei accorto in un giorno

che sono riusciti a fregare

e ora servi coca cola

e non puoi fermarti la sera

e se avessi un problema lo tieni per te

di euro te ne versano mille

e te e trattengono mille

sa sa sa sabato sera

lavori ma senza paga intera

caffè alla macchina, non riesci a mandarlo giù

e te ne tolgono mille

sa sa sa sabato sera

lavori ma senza paga intera

caffè alla macchina, non riesci a mandarlo giù

e ora servi coca cola

e non puoi riposare una sera

e se avessi un problema lo tieni per te

ma te ne versano mille,

e te ne trattengono mille

mille

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a un passo dalla crisi (A un passo dalla luna cover)

basta un suo cenno e forse il governo cade

lui dice che lo fa per l’interesse nazionale

non è d’accordo sui fondi da investire

ma tutti sanno con chi li vuol spartire

ma lui fa finta che la crisi sia opportuna

si fidi anche l’europa non deve aver paura

e lui fa finta di tener fuori la destra

per quanto gli riguarda ci prepara una supposta

e ora giuseppe lui sfida

non ha paura di niente

e le ministre fa uscire compostamente

ora il colle implora

prima che sia tardi gli dia l’ok

che si interrompa la legislatura di sera ohoh

il recovery fa gola fa gola ohoh

pensa di essere sempre al centro

è solo questione di tempo se

verrà di nuovo rieletto

si spartirà il tesoretto

del fango ha già pronta la macchina

in televisione lo si vede già

vuole ritornare alla carica

ma fa finta che non sia italia viva

quella che scatena la rottura

del governo più non si fida

prova ormai una delusione cocente

e che il suo voto pensa che serva

inevitabilmente

ma ora rinvia i ristori

che se arrivan tardi senza l’ok

ne va di mezzo un ceto intero intero ohoh

e la gente si dispera dispera oh oh

perchè va in miseria nera oh oh

è una crisi pazza ma perchè la fa

e in quarantena

è ancora più notte

ma lui se ne frega di tutta la gente

che rimane vittima dei suoi ricatti

anche con letta ha fatto così

ma se dal governo si sfila

sa che non gli rimane più niente

ed alle elezioni malamente poi perde

molto tristemente

quindi ci ripensa ancora

prima che sia tardi resta dov’è

dalla crisi poi si sfila si sfila oh oh

e al senato poi si astiene si astiene oh oh

e la crisi non si avvera avvera oh oh

è una crisi pazza pazza si sa

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Playa (Conte K)

yo Conte K

non si sa più come fermare questa epidemia

farà fortuna chi ha la laurea in virologia

ora ciò che più preoccupa è l’economia

non si prendono decisioni in autonomia

ma è un mese che aspettiamo

per capire se a natale avremo il cerino in mano

se dai parenti tu puoi andare

o le lasagne le fai vedere solo col cellulare

è gialla è rossa

limitate le feste

quest’anno sono ridotte

tutti a casa si resta

ma ora dite perchè non si può capire

in quali giorni che si potrà uscire

è gialla è rossa

ma solo nei giorni di festa

il ventotto e il trenta nessuno ti arresta

ogni regione cambia colore

dipende dai posti in ospedale

e per andare sulla costa

entro il venti ti dai una mossa

intanto il virus inizia a mutare

per chi viene da londra ci sono barriere

le misure saranno via via più estreme

è gialla è rossa

limitate le feste

quest’anno niente botti

le dita in mano ci restan

e quest’anno almeno così non andrai a intasare

fin già dalle tre le sale ospedaliere

è gialla è rossa

ma solo nei giorni di festa

l’importante che al sette la scuola si appresta

è già da marzo che rispettiamo

le direttive come un regime sudamericano

ma qui andrà a finire

che la soluzione per tutti sarà morire

è gialla è rossa

si ferma la festa

e conte con le dirette

ti bombarda la testa

lui è l’unico che le reti sa unificare

e la nostra vita è quella che fa modificare

è gialla è rossa

il veglione ci salta

a letto a mezzanotte

e non più all’alba

e allora dimmi che c’è ora da festeggiare

forse quest’anno che sta per finire

è gialla è rossa

d’estate forse si farà festa

la playa ci sarà ressa di notte

è gialla è rossa poi tornerà arancio

ma tanto l’altr’anno l’allarme poi resta

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Strada Gino (la storia di Serafino)

E così questa storia

che bisogna raccontare

è quella del dottore Strada Gino

un vero amico, enorme è il suo cuore

ai piedi della Sila, ormai non ci si fida più

la sanità è in condizioni severe

tre nomi eran pronti,

ma non hanno fatto i conti

hanno espresso dei pareri

e alla fine li hanno cacciati da lì

oh Strada Gino

difendi difendi la tua onestà

la tua onestà

quel valido dottore

dovrà mettere le pezze

in questa terra di sventura

e avrà anche bisogno di fortuna

perchè uno come Cotticelli per caso si drogò

uno altro è agli arresti

è partita già una testa

con gli appalti un po’ sospetti

nei reparti pochi letti

se arriva uno così preciso

un regalo del paradiso

il nostro Strada Gino

ma si farà tanti nemici

in terra calabrese

se ridurrà le spese

se un reparto costa come un castello

è normale che non valga granchè

oh Strada Gino

ti si prospetta un compito così

povero te

fiero fiero fiero fiero

fiero sarà

se c’è la sua nomina

la Calabria cambierà

e migliorerà

e porta un po’ di euforia

è un onesto cittadino

e uno stile informale Strada Gino

per il suo ruolo rifiuterà i soldi

denuncerà i ricatti

e non si piegherà

ha salvato tante vite umane

in delicati fronti

in cima a tanti monti

è stimato in tutto il mondo

e timore e paura non ha

oh Strada Gino

difendi difendi la tua onestà

la tua onestà

ti voglio bene dottore Strada Gino

un uomo con il cuore da bambino

e ora si cambia aria

non è un burattino

risanerà i conti

il dottore Strada Gino

e ora si cambia aria

non è un burattino

risanerà i conti

il dottore Strada Gino

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zona gialla (bandiera gialla)

sì questa sera è festa grande

noi scendiamo in costa subito

perchè lì puoi uscire oltre le sei

in pianura lì ti annoi se resterai

se scenderai

in liguria è zona gialla

ma con noi non è più tranquilla

il contagio si allargherà

vedrai

che non sarà più zona gialla

solo la gioventù resta a galla

e il vecchio non serve più

sai che se non ti senti bene

le chiamate poi aumentano

e le regioni poi mentono sui numeri

ne dichiarano la metà

e cambierà

non dovran più dicharar zona gialla

le bugie vengono a galla

e poi rossa diventerà

vedrai

che se non sarà più zona gialla

poi l’economia traballa

e nessuno si salverà

finchè verrai

qui da noi in zona gialla

e nessuno che ti controlla

congestioni la sanità

vedrai

che resterà la zona gialla

se c’è chi i dati cancella

ed occulta la verità

te ne vai

te ne vai

dalla zona gialla

torna su

non c’è più folla

e la curva si fletterà

te ne vai

te ne vai

dalla zona gialla

torna su

non c’è più folla

e la curva si fletterà

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non ci passa più (non mi basta più)

c’è Conte in videochat

illustra la gravità

sapevamo che quest’estate

sarebbe stata unica

e c’è infelicità

per chi a casa resterà

se uno è immune lo scopri con le app

anche se temiamo che sia un flop

prima riapri e poi stop

e se riaprirà il liceo

è incerto il suo avvio

non ci salverà neanche lo zen

a capodanno è vietato il cincin

tutti rinunceranno di nuovo al weekend

il virus si diffonde

continua ad aumentare

non si capisce quali misure siano da adottare

e se la frontiera è aperta

il contagio è ripartito

vorrà dire che ad ottobre sarà come ad aprile

non ci passa più non ci passa più

aumenta ancora ancora

non ci passa più non ci passa più

va sempre più su

aumenta ancora ancora

non ci passa più

pensa, c’è chi ha negato

forse è analfabeta

o è un rincoglionito

in piazza ha anche gridato

“questo virus non è mai esistito”

usando questo argomento

alla nostra vita si attenta

e c’è chi si lamenta

che l’economia si rallenta

sembra proprio uno scenario da film

eppure la realtà è quella che viviam così

il virus si diffonde

non si vuole fermare

un vecchio imprenditore non ha chiuso il suo locale

tutti entrati in una volta

e la costa si è impestata

e dopo quella notte è diventata prostatite

non ci passa più non ci passa più

aumenta ancora ancora

non ci passa più non ci passa più

va sempre più su

aumenta ancora ancora

non ci passa più

il vaccino non risponde

dobbiamo pazientare

speranze all’orizzonte

isolamento sociale

molto male si rimette

rimedi non ce n’è

se le settimane sono due

da ora in poi diventan tre

se la curva poi si espande

bisogna intervenire

il pranzo coi parenti lo rimandi a natale

se ci sarà una svolta

a pandemia finita

avremmo poi capito che nulla è come prima

non ci passa più non ci passa più

aumenta ancora ancora

non ci passa più non ci passa più

va sempre più su

aumenta ancora ancora

non ci passa più

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